sabato 13 novembre 2010



www.bigoo.wswww.bigoo.wswww.bigoo.wswww.bigoo.wswww.bigoo.wswww.bigoo.wswww.bigoo.wswww.bigoo.wswww.bigoo.wswww.bigoo.ws



La Confederazione Svizzera (in lingua latina Confœderatio Helvetica, denominazione ufficiale tradotta in tedesco come Schweizerische Eidgenossenschaft, in francese come Confédération suisse e in romancio come Confederaziun svizra), comunemente nota come Svizzera (in tedesco Die Schweiz, in francese Suisse, in romancio Svizra), è uno Stato federale dell'Europa centrale, composto di 26 cantoni. Confina a nord con la Germania, ad est con l'Austria e il Liechtenstein, a sud con l'Italia e ad ovest con la Francia.
La Svizzera è un paese alpino senza sbocco al mare, il cui territorio è geograficamente diviso tra il massiccio del Giura, l'Altopiano e le Alpi svizzere. Formano in totale una superficie di 41,285 km². I 7,8 milioni di abitanti si concentrano soprattutto sull'Altopiano, dove vi si trovano le maggiori città: Zurigo, Ginevra, Berna e Basilea. Le prime due sono piazze finanziarie internazionali e vengono anche spesso considerate come le città aventi la qualità di vita più elevata al mondo, mentre Berna come capitale si occupa dell'interesse burocratico, politico e sociale della nazione e sempre qui è la sede del Parlamento svizzero, il Palazzo Federale (in tedesco Bundeshaus). Con un reddito pro capite pari a 52.600 franchi svizzeri nel 2004(33.000 euro), la Svizzera è uno dei Paesi economicamente più prosperi al mondo. Tre quarti della forza lavoro sono attivi nel settore terziario.
La Svizzera è suddivisa in tre regioni linguistiche e culturali: tedesca, francese, italiana, a cui vanno aggiunte le valli del Canton Grigioni in cui si parla il romancio. Il tedesco, il francese, l'italiano sono lingue ufficiali e nazionali. Il romancio è lingua nazionale dal 1938 ed è parzialmente lingua ufficiale dal 1996. Alla diversità linguistica si aggiunge quella religiosa con i cantoni protestanti e i cantoni cattolici.
Gli svizzeri quindi non formano una nazione nel senso di una comune appartenenza etnica, linguistica e religiosa. Il forte senso di appartenenza al Paese si fonda sul percorso storico comune, sulla condivisione dei miti nazionali e dei fondamenti istituzionali (federalismo, democrazia diretta, neutralità), sulla geografia (Alpi) e in parte sull'orgoglio di rappresentare un caso particolare in Europa.
La politica estera è contraddistinta dalla tradizionale neutralità, mantenuta sin dal 1573. La Svizzera fa parte delle Nazioni Unite (dal 2002), dell'EFTA, del Consiglio d'Europa, dell'Organizzazione mondiale del commercio. La Svizzera ospita numerose organizzazioni internazionali, in particolare a Ginevra, dove vi si trovano la sede della Croce Rossa e la sede europea dell'ONU. La capitale federale della Svizzera è Berna, che è anche la capitale dell'omonimo cantone.



Quadro fisico
La Svizzera è l'unico paese con territori estesi sia a sud che a nord della catena alpina. Ne risulta una diversità elevata di climi e paesaggi su uno spazio ristretto. Essa confina a nord con Germania e Francia, a ovest con la Francia, a sud con l'Italia e a est con l'Austria e il Liechtensten.





Morfologia
La Svizzera è un territorio prevalentemente montuoso. La struttura geologica della Svizzera è il risultato della convergenza delle zolle continentali africana ed europea negli ultimi milioni di anni. La Svizzera occupa tre regioni morfologiche principali: il Giura, una catena montuosa calcarea, l'altopiano centrale (Mittelland) e le Alpi. A queste vanno aggiunte due piccole regioni: l'estremo meridionale della Svizzera, ossia il Mendrisiotto, che morfologicamente fa parte della pianura Padana, e Basilea, che giace nel bassopiano renano.

 Montagne
In Svizzera svettano complessivamente 74 cime oltre i 4000 metri, di cui 55 completamente nel territorio svizzero e 19 al confine con l'Italia. Le dodici cime più alte sono tutte nelle Alpi vallesane. Il punto più elevato è rappresentato dai 4.634 m s.l.m. sul livello del mare della Punta Dufour del massiccio del Monte Rosa, poco distante dall'Italia, mentre la montagna più alta interamente nel territorio della Confederazione è il Dom, di 4.545 m s.l.m., tra Zermatt e Saas Fee. Il monte svizzero (condiviso con l'Italia) più noto al mondo è probabilmente il Matterhorn, anche conosciuto come Cervino (4.478 m s.l.m.), a sud di Zermatt. Anche il gruppo composto da Eiger (3970 m s.l.m.), Mönch (4.107 m s.l.m.) e Jungfrau (4.158 m s.l.m.) nelle Alpi bernesi è uno dei panorami più fotografati.

Fiumi
I maggiori fiumi svizzeri, tra cui i grandi fiumi europei Reno e Rodano nascono dal massiccio del San Gottardo, che dà alla luce anche il Ticino che scorre verso sud, e la Reuss, che forma a nord il Lago dei Quattro Cantoni. Tutti i fiumi svizzeri confluiscono nel Reno o nel Rodano, tranne il Ticino, che sfocia nel Po, e l'Eno, che nasce presso il passo del Maloja e si getta nel Danubio. Le Alpi svizzere fungono quindi da spartiacque, generando corsi d'acqua che si dirigono verso l'Oceano Atlantico, il Mediterraneo occidentale, il Mediterraneo orientale e il Mar Nero.
Il corso d'acqua più lungo nel territorio svizzero è il Reno, lungo 375 km, seguito dal suo affluente Aar con 295 km e dal Rodano con 264 km.

Laghi
A causa della sua struttura topografica e in eredità dalle ere glaciali, il territorio svizzero ospita circa 1.500 laghi, per la maggior parte laghetti di montagna.
Il lago con la maggior estensione in Svizzera è il Lemano (580,03 km², di cui il 60% in territorio svizzero), formato dal Rodano, su cui si specchiano Ginevra e Losanna. Con i suoi 536 km², il lago di Costanza, al confine con Austria e Germania e formato dal Reno, è solo leggermente meno esteso. A sud delle Alpi, il territorio svizzero è bagnato da due laghi: il lago Maggiore, la cui parte in territorio svizzero è poco estesa (19,20 km²) in rapporto alla parte italiana, che ha come immissario ed emissario è il Ticino, e il lago di Lugano (o Ceresio), anch'esso ramificato sia in territorio svizzero che italiano. Il lago Maggiore, il cui pelo dell'acqua rappresenta il punto più basso della Svizzera (193 m s.l.m.), prende il proprio nome dal fatto di essere il più grande tra i quattro laghi dell'Insubria.I laghi più grandi completamente in territorio elvetico sono il lago di Neuchâtll (215,20 km²), il lago dei Quattro Cantoni (113,72 km²) e il lago di Zurigo (88,17 km²).

Clima
Nonostante la sua la sua posizione all’interno del continente europeo, il clima svizzero è influenzato dall’Atlantico. Le correnti d’aria provenienti da occidente portano sul cieli svizzeri aria umida e mite, in modo da raffreddare il clima in estate e di mantenerlo temperato in inverno. Le precipitazioni sono abbondanti durante tutti i mesi dell’anno. Le regioni che si trovano a Sud delle Alpi sono influenzate dal clima mediterraneo e registrano inverni più caldi che al nord. Le valli alpine risultano riparate dalle forti precipitazioni e alcune hanno un clima più secco delle regioni circostanti (2000 mm di acqua all’anno nelle Prealpi contro i circa 650 dell’Engadina e i 550 del Vallese). La variazione di temperatura nelle diverse località svizzere è influenzata soprattutto dall’altitudine. Sull’Altopiano (Mittelland) le temperature vanno da 1 °C in gennaio ai 17 °C in luglio. Nel Sud del Ticino sono mediamente superiori di 2 o 3 °C. Sopra i 1500 di altitudine le temperature oscillano dai -5° in gennaio agli 11 °C in luglio. Una singolarità del clima elvetico è costituita dal favonio (Föhn): vento che spira in direzione Nord-Sud creando delle zone mite e asciutte nei mesi invernali.

 Popolazione

Lingue nazionali e ufficiali

Le lingue parlate in Svizzera sono quattro, ossia, in ordine per numero di locutori materni: il tedesco, il francese, l'italiano e il romancio. Le prime tre lingue sono definite "nazionali e ufficiali" a livello federale. Dal 1938 anche il romancio è "lingua nazionale" e dal 1999 è pure lingua ufficiale "nei rapporti [della Confederazione] con le persone di lingua romancia". Vale a dire che ogni documento ufficiale pubblicato in Svizzera deve essere disponibile in tedesco, francese e italiano, mentre se ne fornisce una versione in romancio solo su richiesta.
L'organizzazione del sistema scolastico è lasciata ai singoli cantoni, quindi in ogni cantone l'insegnamento viene impartito nella lingua o nelle lingue ufficili del cantone, mentre è obbligatorio lo studio di almeno un'altra delle tre lingue nazionali. Quasi tutti i programmi scolastici prevedono anche l'insegnamento come lingua straniera dell'inglese. Ogni cittadino svizzero ha il diritto di potersi rivolgere alle istituzioni nazionali in una delle tre lingue ufficiali e di ricevere risposta in tale lingua. Ciò vale anche per i romanci. Questo plurilinguismo, però, non vale a livello dei cantoni e dei comuni, in cui ogni territorio decide indipendentemente sulle questioni linguistiche a livello locale.
Il confine dei cantoni svizzeri non ricalca quasi mai il confine linguistico: vi sono, al contrario, cantoni plurilingui. 11 cantoni e 6 semicantoni parlano solo tedesco. 4 cantoni solo francese. Il Canton Valles, il Canton Berna e il Canton Friburgo sono bilingui tedesco e francese. Il Canton Ticino è l'unico di lingua italiana (solo il comune di Bosco/Gurin è di lingua tedesca). Il Canton Grigioni è trilingue: tedesco, italiano e romancio. Nel 2000 il tedesco era parlato dal 63,7% degli svizzeri, il francese dal 20,4% (in 7 cantoni), l'italiano dal 6,5%, e il romancio dallo 0,5%. Il 9,0% della popolazione parla una lingua non nazionale. Queste percentuali includono infatti le persone senza la cittadinanza elvetica che vivono in Svizzera (23% della popolazione nel 2009). Se si tiene invece conto solo di cittadini svizzeri, la ripartizione linguistica è la seguente: germanofoni 72,5%, francofoni 21,0%, italofoni 4,3%, romanciofoni 0,6%, altri 1,6% (censimento 2000).



Emigrazione
Fino al 1900 il saldo migratorio svizzero era passivo: chi lasciava la Svizzera era più numeroso di chi vi arrivava. Tradizionalmente, prima che la Costituzione del 1848 lo proibisse, il mestiere più praticato dagli svizzeri all'estero era quello del mercenario: si calcola che dal 1400 al 1848 oltre due milioni di svizzeri combatterono nelle guerre europee.
Tra la metà dell'Ottocento e la Prima guerra mondiale emigrarono dalla Svizzera circa 400.000 persone. La maggior parte si diresse verso gli Stati Uniti, ma anche verso il Brasile (Nova Friburgo, 1819), l'Argentina, l'Uruguay (Nueva Helvecia, 1862 e Nouvelle Berne, 1869), l'Australia e il Sud Africa. L'emigrazione svizzera verso gli Stati Uniti d'America iniziò prestissimo quando questi erano ancora colonie inglesi. Nel 1731 Jean-Pierre Pury fondò nella Carolina del Sud Purrysburg che attrasse numerosi coloni svizzeri e tedeschi (tra i quali il pastore sangallese John J. Zubly che, abbracciata la causa rivoluzionaria, rappresentò la Georgia al Secondo Congresso continental del 1775). Nel 1803 venne fondata New Vevey (IN), nel 1831 Helvetia (IL), nel 1845 (WI). Nel 1840 Johann Sutter - dopo la costruzione di Sutter's Fort l'anno precedente - fondò Nueva Helvetia in California da cui nacque pochi anni dopo la città di Sacramento.

Nova Friburgo, tra il 1818 e il 1830
Accanto all'emigrazione economica, vi è stata, a partire dal XVI secolo, la fuga da persecuzioni religiose. In particolare furono gli Anabattisti nel Cinquecento a dover abbandonare la Svizzera. Alla fine del Seicento, una nuova ondata di persecuzioni investì la comunità mennonita: nel 1693 Jakob Ammann (il fondatore della comunità Amish) e i suoi seguaci dovettero rifugiarsi prima sulle Alpi svizzere quindi, nel 1720, in Pennsylvania e nell'Indiana (Berne, 1852) dove hanno potuto conservare le loro peculiarità sino ad oggi.
Attualmente, per designare gli svizzeri emigrati all'estero si parla di "Quinta Svizzera" (dopo le quattro realtà linguistiche nazionali). I cittadini svizzeri che risiedono all'estero sono circa 700.000 (oltre il 10% degli svizzeri che vivono in patria). La maggior parte di essi risiede in Francia (179.106), negli Stati Uniti (74.966), in Germania (74.966), in Italia (48.638), in Canada (38.866), in Gran Bretagna (28.861), in Spagna (23.802), in Australia (22.757), in Argentina (15.624), in Brasile (14.653), in Israele (14.251) e in Sudafrica (9.035)


Città
Le due principali aree metropolitane svizzere, centri demografici ed economici, sono la regione di Zurigo e quella del lago di Ginevra (detta Arco Lemanico) che comprende le città di Ginevra e Losanna. Le due aree contengono entrambi circa 2 milioni di abitanti. Altre grandi città sono Basilea e Berna che svolgono un ruolo maggiore nell'industria e nell'amministrazione.
Lugano è il centro urbano più importante sul versante sud delle alpi svizzere ed è anche la terza piazza economica del paese. Si distinguono anche, se non per il numero di abitanti ma per le loro posizioni particolari, le città di La Chaux-de-Fonds a oltre 1,000 metri di altitudine nell'arco del Giura e quella di Davos che, a 1,560 metri di quota, può essere considerata la città più elevata d'Europa.
Le 10 città più popolose (abitanti residenti nel comune)

Bandiera
La croce bianca era un simbolo diffuso nei territori del Sacro Romano Impero Germanico. Fece la sua comparsa fra le armate svizzere, per la prima volta, nella battaglia di Laupen nel 1339. Tuttavia gli svizzeri continuarono ad usare le bandiere dei singoli cantoni. La prima bandiera unitaria fu il tricolore della Repubblica elvetica: verde, rosso e giallo utilizzato dal 1799 al 1803. Nel 1815, ricostituita la Svizzera su base federale, venne adottata la croce bianca in campo rosso come simbolo ufficiale della confederazione. Nel 1840 il generale Guillaume-Henri Dufour chiese l'adozione di un unico simbolo nazionale per l'esercito federale. Nel 1848, dopo la guerra del Sonderbund, la croce bianca in campo rosso divenne il simbolo del nuovo stato federale. Nel 1889 l'Assemblea federale regolamentò definitivamente anche le proporzioni della bandiera, quadrata, 1:1. Tuttavia a partire dalla seconda guerra mondiale la marina mercantile svizzera (sia marittima sia fluviale) utilizza la bandiera rettangolare, con la proporzione 2:3.

Settori dell'economia svizzera

L'industria orologiera

L'industria orologiera svizzera è radicata tradizionalmente nella svizzera romanda, portata in terra elvetica dai profughi ugonotti in fuga dalle persecuzioni cattoliche in Francia. Inizialmente la lavorazione avveniva a domicilio, nelle case, soprattutto nel Canton Neuchâtel: qui dai 3000 ai 4000 artigiani fabbricavano orologi e strumenti di precisione (e la loro produzione si avvantaggiò notevolmente dal blocco napoleonico che escluse dal continente i concorrenti prodotti inglesi). Anche a Ginevra il settore orologiero conobbe una forte espansione, rivolgendosi alla produzione di piccoli orologi da donna e di carillon e arrivando ad occupare circa 2800 orologiai, orefici e gioiellieri. Negli anni trenta dell'Ottocento, gli operai ginevrini presero la via delle officine specializzate come la Vacheron & Constantin, meccanizzata a partire dal 1839 e attrezzata per produrre pezzi intercambiabili di orologi, quasi una seconda rivoluzione industriale che riguardava l'intero settore.
Durante gli anni sessanta e settanta l'esportazione di orologi svizzeri hanno subito un forte rallentamento a causa della concorrenza giapponese (che aveva messo sul mercato precisissimi orologi digitali al quarzo). Le principali ditte erano: Casio, Seiko, Citizen, Orient, Kentex, Zumona e BISM.
All'inizio degli anni ottanta un imprenditore svizzero-libanese, Nicolas Hayek, rilanciò l'industria orologiera svizzera creando la Swatch. L'assemblaggio era completamente automatizzato e il prodotto finito risultava meno caro del 20%. Lo Swatch ebbe un immediato successo e rilanciò (diffondendo nuovamente l'immagine di un'industria elvetica di precisione) anche le imprese orologiere svizzere che continuavano a produrre orologi in maniera artigianale, come Mondaine (gli orologi delle FFS). Il gruppo Richemont è invece attivo nel commercio di beni di lusso e di orologi.

Industria alimentare

Forse l'aspetto più distintivo dell'industria alimentare svizzera è la produzione del cioccolato. Nel 1697 il sindaco di Zurigo, Heinrich Escher, fece una vacanza in Spagna, dove assaggiò la cioccolata (giunta da poco dalle Americhe) e ne rimase estremamente colpito. La prima fabbrica di cioccolato in Svizzera venne aperta da Francois-Louis Cailler nel 1819 a Corsey, presso Vevey. Nel 1826 Philippe Suchard impiantò una seconda fabbrica di ciccolata a Serrières. Poi ne seguirono altre. A Vevey si iniziò a mescolare il cacao con il latte, il principale prodotto della regione e nel 1875 Daniel Peter perfezionò il procedimento, creando il cioccolato al latte. A Berna Rodolphe Lindt, con un nuovo procedimento (chiamato Conchieren), produsse il cioccolato fondente. Fra il 1890 e il 1920 l'industria svizzera del cioccolato conobbe una fortissima espansine: poco meno di tre quarti del cioccolato veniva esportato.
Accanto al cioccolato, la Svizzera cominciò precocemente a esportare prodotti alimentari lavorati: concentrati di carne ("dadi di brodo"), carne in scatola, minestre liofilizzate, latte in polvere, alimenti a base di latte per neonati. Nel 1938 la Nestlè (fondata nel 1866 dal chimico Henri Nestlé e dedita alla produzione di latticini) mise a punto un procedimento per liofilizzare il caffè, creando, appunto, il Nescafé. Il prodotto ebbe un'immediata diffusione nei paesi vicine e nel 1942 l'esercito americano lo adottò (inserendolo nella "Razione K") e ne decretò il successo.
Mostra immagine a dimensione interaNel 1886 a Lenzburg venne fondata la Conservenfabrik Henckell & Zeiler specializzata nel commercio delle marmellate, dei succhi di frutta e della frutta sciroppata. Nel 1910 il nome dell'impresa venne cambiato in Hero e da quella data l'azienda intraprese una rapida espansione all'estero (attualmente è presente in oltre 50 paesi.


Religione
Secondo i dati del censimento del 2000 il 41,11% dei residenti svizzeri si professa aderente al cattolicesimo, il 33,04% alla Chiesa riformata svizzera (calvinista), il 4,26% all'islam (sostanzialmente immigrati o discendenti di immigrati), l'1,81% a chiese ortodosse, lo 0,25% all'ebraismo. L'11,11% della popolazione svizzera non professa alcun credo religioso e il 4,33% non indica alcuna preferenza. Fra gli stranieri (circa il 22% della popolazione residente) il 44% è cattolico, il 5% protestante, il 17% cristiano ortodosso, il 18% islamico e il 2% non professa alcun credo. Il panorama religioso svizzero può essere visto in dettaglio sul sito dell'Amministrazione federale.
Poche variazioni nel censimento del 2009. Nel complesso entro i confini svizzeri (cittadini elvetici e stranieri) i cattolici sono il 41,8%, i protestanti (calvinisti) il 35,3%, gli atei l'11,1%, coloro che non forniscono indicazioni (essenzialmente agnostici) il 4,3%, i musulmani il 4,3% e i seguaci di altre confessioni (chiese evangeliche libere, cristiani ortodossi, ebrei, buddhisti, induisti e sikh) complessivamente il 3,2%